CPAT Newsletter luglio 2021

Vita associativa e aggiornamenti pre-estivi

Cari colleghi,

molti di voi erano presenti all’incontro di gennaio, dove è nata l’idea di incontrare Peter Rudolph (TSTA-C) per conoscere più da vicino l’EATA, di cui è il presidente, spinti dal desiderio di avere uno scambio diretto. Trovate più avanti alcune note dell’incontro.

Vi ricordo alcune date e scadenze importanti:

  • giovedì 15 luglio si può partecipare online all’assemblea EATA. Dovreste aver ricevuto il link inviato direttamente da EATA.
  • venerdì 15 ottobre giornata CPAT con Bill Cornell sui “Giochi, una visione contemporanea”.
  • sabato 16 ottobre si terrà una giornata CPAT con Mick Landaiche “Vivere e imparare nei gruppi e attraverso i gruppi”.

              Le iscrizioni e i programmi dei due seminari saranno disponibili da settembre.

  • Nelle date del 15 e 16 ottobre prevediamo le elezioni per il rinnovo del direttivo CPAT. Le candidature dei soci interessati, corredate da una breve presentazione di sé e della motivazione alla candidatura, devono pervenire entro lunedì 20 settembre 2021, all’indirizzo CPAT (cpat@centropsi.it), alla attenzione del Comitato elettorale. Vi daremo ulteriori informazioni circa le modalità di voto dopo l’estate.
  • Gli esami CTA-EATA a Milano (per tutti i campi) sono stati posticipati al 2022, nelle date di giovedì 1 e venerdì 2 dicembre 2022, in presenza. Per informazioni: cpat@centropsi.it al referente degli esami.

   Nelle stesse date si terranno esami speciali CTA-EATA (campo psicoterapia) riservati ai diplomati alla Scuola di Specializzazione in Psicoterapia del Centro di Psicologia e A.T. Per Informazioni cpat@centropsi.it (referente Emanuela Lo Re)
   Vi ricordiamo che per gli esami CTA-EATA ordinari è necessario avere regolarizzato il contratto con un TSTA o PTSTA o CTA trainer almeno un anno prima della data degli esami. Per gli esami speciali CTA-EATA (campo psicoterapia) il contratto va regolarizzato almeno sei mesi prima.

Un saluto di buona estate!

Susanna Ligabue , TSTA-P, presidente CPAT

Brevi note sull’incontro CPAT del 16 aprile 2021

    L’incontro con Peter Rudolph, è introdotto da Susanna Ligabue che racconta la storia e il clima in cui sono nate le associazioni AT in Italia negli anni 70, l’EATA negli anni 80 e il riconoscimento delle Scuole di Specializzazione in Psicoterapia negli anni 90, molte di AT.
CPAT viene fondato nel 1998 da Anna Rotondo, Dela Ranci e Susanna Ligabue del Centro di Psicologia e AT, che gestiva una delle prime Scuole di Specializzazione in Psicoterapia riconosciute dal MIUR con una specifica attenzione alla qualità del training e agli standard AT. Nasce nello stesso anno la cooperativa Terrenuove che lavora con i migranti e condivide i valori di Okness e attenzione alle relazioni, ai diritti e al contesto sociale, elementi centrali nella formazione promossi anche dalla “Scuola AT e Consulenza” e da altre che si sviluppano in quegli anni. CPAT vuole connettere i singoli professionisti italiani con una comunità internazionale più ampia. 

Oggi i soci CPAT sono 330 di professionalità diverse.
 

     Peter Rudolph racconta di sé e del suo viaggio nell’EATA cominciato nel 2014 come delegato tedesco, soffermandosi sia sui valori fondanti che su alcuni aspetti di struttura dell’EATA dove si incontrano realtà diversissime e sui problemi affrontati e su quelli aperti, come si legge in seguito.

   «C’era un delegato ucraino che parlava della guerra e due sedie avanti i delegati russi parlavano di AT… proprio in Ucraina è stato fatto l’ultimo convegno EATA dal vivo nel 2019, una realtà che ci ha onorato… commovente poi parlare a Sarajevo di AT nelle società del dopoguerra, così come commovente è stato ascoltare nel TEW di Parigi la disperazione di un britannico per la Brexit. “Supporto” nell’EATA è uno dei temi dell’associazione. È toccante vedere così tante persone vivere l’okness…».  
   Del suo itinerario ci racconta: «Nel 2016 entravo nel direttivo di cui nel 2019 divento presidente. C’è tanto lavoro da fare. Il direttivo ha scelto di restare un’associazione europea a fronte di richieste di cooperazione dal Brasile, Singapore… ne abbiamo discusso e deciso di restare un’associazione europea e al contempo di incrementare la collaborazione con ITAA. Abbiamo promosso iniziative come i webinar mondiali, le newsletter congiunte SCRIPT/EATA Newsletter, di strutturare ulteriormente la collaborazione EATA-ITAA.
Anche a livello di Comitato Esecutivo, è stato fatto molto lavoro. Ad esempio l’affiliazione di nuove associazioni pensavo fosse facile ma mi sbagliavo, perché ogni nuova associazione cambia gli equilibri nei paesi dove si trova. Negli ultimi tre anni abbiamo rivisto strutture e processi interni: un risultato è l’organigramma che si trova sul sito EATA che è passata da una rappresentazione gerarchica a una circolare. È un’organizzazione di volontari fatta da staff piuttosto autonomi. Il comitato esecutivo ha la leadership per lo sviluppo delle strategie e policy oltre al controllo dei compiti quotidiani. Parliamo di 44 associazioni in 29 paesi europei, 7500 membri.
    Abbiamo lavorato molto sul livello operativo: ricerca sull’efficacia della psicoterapia, standard formativi… e vogliamo migliorare l’EATA come associazione. Il ruolo del comitato e i requisiti sono cambiati. Siamo in una fase di transizione: EATA è stata fondata come associazione prevalentemente di psicoterapeuti per supportarli nel loro lavoro, rappresentanza e accreditamento. Nel frattempo abbiamo sviluppato diversi campi (C-O-E) che hanno culture scientifiche specifiche, non solo culture mittel-europee ma culture e professionalità molto ricche e diverse tra loro.
Come EATA dobbiamo rispondere oggi a molte domande: Chi siamo? Cosa facciamo? Dove vogliamo andare? Domande di identità. Mi piacerebbe avere più tempo per queste domande, come anche per affrontare questioni urgenti quali la conferenza di Birmingham annullata con diversi problemi e che ci interrogano su come tenere unita la comunità in questo processo».

   Ci parla poi dello sviluppo degli esami online:
   «Quando annullammo la conferenza e gli esami del 2020 a Birmingham per le difficoltà legate al Covid, molti colleghi ci hanno chiesto di attivare esami on line. Ci sono state discussioni tra visioni “market focus” e “quality focus”. Problemi interessanti: come comprendere la qualità degli esami on line? Come PTSC e altri comitati sono stati sviluppati mock exams per valutare la qualità, un processo virtuoso che ha richiesto la collaborazione con ITAA. Abbiamo un organo di collegamento, il TAWCS. Ciascuna associazione ha lavorato separatamente sugli standard e poi li abbiamo discussi nel TAWCS, che non è un organo decisionale ma regolatore. Questo processo ha richiesto tanto tempo ma prossimamente pubblicheremo i risultati». [vedi EATA Newsletter]
  Si discute poi di quali culture possiamo integrare nell’EATA, e dice al proposito:

   «L’okness è una base sicura ma le diversità vanno tenute in conto e ci sono intense contraddizioni e tensioni tra le diverse culture. Abbiamo lavorato per proteggere i livelli qualitativi in Europa, ma in Svizzera, Spagna e Germania ci sono stati conflitti e ci sono associazioni preoccupate del marketing che offrono certificazioni con requisiti di livello inferiori a quelli AT. Fin dove possiamo contenere tutto ciò all’interno di un’unica associazione?».

  Alla domanda sul rapporto tra i vertici e i membri dell’EATA e come si possa declinare in modo più intersoggettivo, risponde:  

   «L’EATA è un’associazione ombrello, associazione di associazioni rappresentate dai delegati che dovrebbero essere i primi a rispondere. Si può scrivere al presidente dal sito e lui risponde. Le associazioni sono molto interessate alle procedure formali: contattare i delegati o gli organi preposti. Questa è la risposta formale. In realtà è più difficile entrare in rapporto con le persone, io al momento lavoro come volontario 2-3 giorni per EATA. Sono felice di incontrare i membri come succede qui con voi oggi, per migliorare lo scambio tra i singoli e l’EATA. È compito ancora impegnativo, per quanto abbiamo fatto passi avanti e porto con me il desiderio e il piacere del contatto con i singoli membri».

CPAT  

Associazione Italiana di Analisi Transazionale

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