CODICE ETICO, LINEE-GUIDA PER LA PRATICA PROFESSIONALE

3.1. Codice etico CPAT
Le norme etiche qui presentate sono state stabilite sulla base dei codici etici e di altre dichiarazioni dell’EATA e dell’ITAA. Esse informano i soci delle associazioni nazionali rispetto ai criteri etici che ci si aspetta da loro nell’applicazione della professione. Queste linee-guida informano inoltre, anche il pubblico in merito al comportamento etico che dovrebbero tenere i membri CPAT e dell’EATA. Il codice etico completo è disponibile nel sito web dell’EATA.
L’appartenenza all’associazione o il contratto di formazione possono essere sospesi dall’associazione nazionale se il comportamento del socio non corrisponde ai principi di base esplicitati nelle linee-guida, e se il socio rifiuta di cambiare il proprio comportamento in seguito al confronto dei colleghi o dell’associazione nazionale. Prescrizioni aggiuntive possono esistere nei codici etici delle organizzazioni nazionali e regionali, pertanto il candidato deve essere a conoscenza di tutte le disposizioni.

A. Il socio CPAT riconosce la dignità di tutti gli esseri umani. Dai membri CPAT ci si aspetta che si comportino in modo da non promuovere né accettare passivamente alcuna forma di discriminazione o di comportamento oppressivo.

B. I soci CPAT, nelle loro espressioni pubbliche, non faranno affermazioni o insinuazioni denigratorie che siano squalificanti della posizione, della qualifica o del carattere degli altri soci, tenendo presente la loro responsabilità come rappresentanti CPAT e dell’Analisi Transazionale. D’altra parte, la critica personale diretta e oggettiva è ben accolta.

C. La responsabilità protettiva primaria dei membri CPAT è quella di fornire i migliori servizi al cliente e di agire in modo da non procurare nessun danno né intenzionalmente né per negligenza.

D. I soci CPAT si impegnano a sviluppare nei propri clienti la consapevolezza e l’agire da una posizione di dignità, autonomia e responsabilità personale.

E. La pratica etica dell’AT comporta l’inizio di una relazione contrattuale informata con il cliente, per cui sia il cliente sia il socio CPAT dovrebbero avere la competenza e l’intento di attuarlo. Qualora un cliente non volesse o non fosse capace di agire responsabilmente all’interno della relazione contrattuale, il socio CPAT deve sciogliere tale relazione in modo da non creare alcun danno al cliente.

F. Il socio CPAT non sfrutta in nessun modo la relazione professionale con il cliente, incluse, ma non limitandosi soltanto ad esse, questioni di natura sessuale ed economica. I rapporti sessuali tra i membri CPAT e i loro clienti e/o i loro allievi sono proibiti.

G. I soci CPAT non inizieranno o manterranno contratti professionali se altre attività o rapporti tra i soci CPAT e i clienti potessero mettere in pericolo il contratto professionale.

H. La relazione professionale tra il socio CPAT e il cliente è definita dal contratto. Tale relazione professionale cessa con l’espletamento del contratto. Tuttavia, alcune responsabilità professionali continuano al di là dello scadere del contratto. Tali responsabilità includono le seguenti, ma non sono limitate soltanto ad esse:
– mantenere la confidenzialità concordata;
– evitare qualsiasi sfruttamento della precedente relazione;
– provvedere a eventuali interventi necessari di follow-up.

I. I soci CPAT operano e forniscono servizi ai clienti e/o ai trainee con piena responsabilità e conoscenza delle leggi esistenti nello stato o nel paese nel quale lavorano.

J. Nell’istituire una relazione professionale, i soci CPAT si assumono la responsabilità di fornire un appropriato ambiente al cliente, includendo aspetti quali la specificazione della natura della confidenzialità mantenuta, fornendo l’incolumità fisica richiesta dalla natura dell’attività intrapresa e richiedendo il consenso informato per qualsiasi procedura ad alto rischio.

K. Qualora i soci CPAT si rendessero conto che conflitti personali o problemi medici potrebbero interferire con la propria capacità di attuare la relazione contrattuale, essi dovranno terminare il contratto in modo professionalmente responsabile oppure assicurarsi che il cliente possieda tutte le informazioni necessarie per decidere se rimanere o meno nella relazione contrattuale.

L. I soci CPAT accettano la responsabilità di confrontare il collega rispetto al quale hannofondate ragioni per ritenere che agisca in modo non etico; qualora la situazione non si risolvesse, i soci hanno la responsabilità di deferire tale collega all’organo professionale competente.

M. I soci CPAT che applicano l’Analisi Transazionale nelle loro professioni dimostreranno di impegnarsi nell’aggiornamento nei propri campi di applicazione mediante attività quali conferenze e seminari, letture e pubblicazioni professionali, mantenendosi
costantemente informati sugli interessi delle associazioni di AT.

Agg. 2020